Bruxismo è una strana parola che però quasi tutti conosciamo..spesso ne parliamo proprio quando ci troviamo dal dentista e lamentiamo dei fastidi e un’usura diffusa delle superfici dentali.
Il termine in effetti deriva perfettamente dal greco brucso, che significa appunto digrignare i denti.
E proprio di questo si tratta, ma con una caratteristica peculiare:nella grande maggioranza dei casi non ci rendiamo conto di farlo perchè avviene di notte e non in modo volontario.
il Bruxismo è compresa fra le cosiddette parafunzioni, delle azioni che compiamo di solito in modo automatico o come in questo caso inconsapevole, e che non hanno un significato almeno apparentemente… Nel caso del bruxismo infatti possiamo dire che pur non potendovi riconoscere una ragione “utile” per cui facciamo questi movimenti. essi corrispondono in effetti a una contrazione “anomala” perchè appunto non dovuta ad un motivo specifico, dei muscoli masticatori..
l’effetto si manifesta però a lungo andare sui denti, che non avendo nulla da masticare, è come se lavorassero “ a vuoto” masticando e quindi consumando se stessi.
Le cause del bruxismo
In effetti, pur non potendo riconoscere una causa effettiva e specifica, quindi un’eziopatogenesi, per imparare un termine medico.., che spieghi il perchè avvengono queste contrazioni, si è visto che in una grande parte dei casi, esse sono associate ad uno stato di iperattività del sistema nervoso.
Spesso dovuto quindi a un periodo di nervosismo o “stress” cioè una sovraeccitazione che fa funzionare i muscoli masticatori anche la notte quando in realtà l’attività di mangiare non sarebbe prevista… In altri casi la parafunzione può essere associata ad una anomalia dell’occlusione, cioè di come si chiudono tra loro le arcate dentarie, o in casi ancor più rari, a dei disturbi del corretto funzionamento del nostro sistema neurologico.
La terapia per il bruxismo
Non potendoci confrontare con una causa ben definita, è quindi difficile se non impossibile risolvere a monte il disturbo. Dato che però come abbiamo detto, di fatto i sintomi ci sono e la contrazione con la conseguente “masticazione”, avvengono realmente, provocando a lungo andare un consumo dei denti, è utile e talvolta proprio necessario, intervenire a valle per ridurre gli effetti di questa masticazione.
Questo si risolve attraverso la costruzione di un dispositivo medico INDIVIDUALE che permette di proteggere i denti durante la notte o comunque quando viene indossato. Così si impedisce alla superfici dei denti superiori e inferiori di entrare in contatto e ai muscoli di non contrarsi al massimo ottenendo un certo grado di distensione degli stessi.
Questo dispositivo è chiamato “bite” che in inglese significa appunto morso.